Il contribuente che riceve una lettera di compliance dall’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di mettersi in regola con il Fisco.

Qualora rilevi anomalie fra il reddito dichiarato dal contribuente e quello che risulta dai dati in suo possesso, l’Agenzia delle Entrate invia una comunicazione, preventiva rispetto alla notifica di un avviso di accertamento, che permette al destinatario di inviare la documentazione utile per chiarire la propria posizione, ovvero di regolarizzare l’errore attraverso il ravvedimento operoso.

La legge di Stabilità 2015 ha cambiato le regole promuovendo l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari. Secondo l’art. 1, comma 634 e seguenti, della legge n. 190/2014, il contribuente ha la possibilità di interagire con l’Amministrazione finanziaria per risolvere in via preventiva possibili anomalie che scaturiscono dai dati fiscali dichiarati. In seguito a questo, oggi l’Agenzia delle Entrate può scrivere al contribuente, persona fisica, quando riscontra un’anomalia fra il reddito dichiarato e quello che risulta dai dati in suo possesso, utilizzando in tal modo una nuova modalità – preventiva rispetto al ricevimento di una notifica per un avviso di accertamento – che consente al destinatario della comunicazione di regolarizzare l’errore o l’omissione attraverso il ravvedimento operoso ovvero inviare l’opportuna documentazione qualora ritenga che i dati della propria dichiarazione siano effettivamente corretti.