La legge Fallimentare, fin dal 2012, ha visto l’introduzione di procedure giudiziali e stragiudiziali finalizzate al risanamento aziendale ed alla continuità delle imprese in crisi. Questi strumenti messi a disposizione delle aziende e degli operatori del settore necessitano di una attestazione a supporto della proposta presentata ai creditori.

La relazione di attestazione è il documento che, redatto da un professionista in possesso di specifici requisiti, viene ritenuto idoneo a far acquisire al piano proposto dall’impresa un valore presuntivo sulla sua fattibilità e sulla convenienza per i creditori.

L’attestatore è quel professionista indipendente, iscritto nel registro dei revisori contabili ed in possesso dei requisiti per la nomina a curatore fallimentare, che, su incarico e per conto del debitore in crisi, predispone la relazione (attestazione) necessaria a fornire ai terzi le informazioni utili per comprendere l’operazione che si vuole attuare con lo strumento di risanamento e le possibilità che le previsioni proposte dal debitore possano effettivamente realizzarsi.

Tra le finalità dell’attestazione rientra, infatti, la tutela di terzi e creditori, soprattutto se estranei al piano di risanamento. Sulla base delle risultanze dell’attestazione, i creditori possono assumere consapevolmente le loro decisioni, valutando adeguatamente le informazioni utili a considerare le offerte proposte dal debitore, tra le quali spesso rientrano anche rinunce a diritti maturati nei confronti del medesimo debitore. Altra importante informazione fornita attraverso l’attestazione è la capacità del debitore di poter far fronte agli impegni assunti nei confronti dei creditori.

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